La città di Fés, fondata nel 789 d.C. da Idris I,

da sempre considerata il centro spirituale e culturale del paese, è la più antica delle città imperiali.  Nel 812 d.C. famiglie di musulmani in fuga da Al Andalus, odierna Andalusia, si insediarono sulla sponda orientale dello Oued di Fès. A queste si aggiunsero, in seguito, famiglie arabe provenienti da Kairouan, odierna Tunisia, che si stabilirono sulla sponda occidentale. Le tradizioni di questi due popoli  formarono le basi per la futura grandezza religiosa, culturale  e architettonica di Fés. Nei suoi 1200 anni di storia, Fès ha visto il susseguirsi di grandi dinastie e ricchezze, che consentirono alla città di crescere rapidamente, non solo sul piano economico, diventando in breve tempo crocevia di importanti scambi commerciale, ma anche sul piano culturale. Fez raggiunse il suo apogeo tra i secoli XIII e XIV, sotto la dinastia dei Merinidi, confermando il  ruolo di centro culturale, artistico e intellettuale del paese. La Medina di Fès, che ospitava la più antica università del mondo, è oggi considerata uno dei maggior richiami della città.  Non è solo il primo sito del Marocco riconosciuto patrimonio dell’Umanità dal 1981, ma è la più grande città medievale del mondo. Racchiusa da una magnifica cinta muraria, la struttura labirintica, fa della Medina, un dedalo di viuzze in continua salita e discesa che si intersecano in un disegno apparentemente disordinato, quasi come se fosse un museo all’aria aperta. Nel cuore della Medina si trova uno dei siti economici più attivi e fiorenti della città. Féz ha un importante ruolo anche nella produzione di tappeti, filati, lavorazione di metalli e pellami, che vengono realizzatati attraverso antichi metodi tradizionali. Il centro della città, che si distingue per il suo artigianato, per la sua architettura, per la cultura, per i suoi rilievi è una vera e propria città medioevale araba, dove il presente si confronta con un passato ancora molto visibile, e dove la compresenza di antico e di moderno creano un contesto unico al mondo, che ne fanno, per la sua raffinatezza artistica e fermento culturale,  uno dei simbolo del Marocco e dell’intero mondo arabo.